Considerazioni sparse (e irregolari) su un viaggio in Sicilia
Considerazioni sparse, un pizzico scombinate e completamente personali, con sempre la stessa canzone nelle orecchie, un po’ di frasi cicliche nei pensieri, e un viaggio in posti e luoghi visti più e più volte. Sempre gli stessi i posti e i luoghi, diversi sono gli occhi che li guardano e diverse le modalità con cui vengono recepiti. Sicilia, le tre gambe della Trinacria. Chi preferisce, salti pure i prossimi tre capoversi. Le scarpe sbattono sul terreno, tra fili d’erba, terra e tante pietre. Il sudore cade a gocce sempre più calde, sempre più intense. Non era così prima, che sta succedendo adesso? Deve essere una sorta di reazione biochimica balorda all’interno del corpo. Sì, in effetti quando la concentrazione galoppa via allora le cose si complicano e non poco. “Spero che ci siano solo ghiacci, venti freddi e nebbie che nascondo crepacci…”*. Capita. È il buio dentro, che prova ad uscire, meglio che resti dentro. La confusione prende il sopravvento, sono quelle vertigini che non dan